mercoledì 15 aprile 2015

La Germania sta vincendo la guerra?

Innanzitutto segnalo questo articolo di Sergio Cesaratto sulla Grecia e l’Europa che sintetizza meglio di quanto potrei fare io la realtà della situazione. 
Dunque, sembrerebbe che le truppe tedesche, avendo sfondato le linee francesi di Hollande (semmai ce ne siano state), avendo costretto la Spagna alla neutralità, e controllato le esuberanze, non proprio convincenti, del nostro "Ducetto", stiano ormai veleggiando verso la vittoria, lasciando la Grecia al suo destino e avendone scaricato una parte del fardello sugli altri. Alla fine anche le manovre di Draghi, all’inizio osteggiato, gli fanno comodo in quanto dando un poco di respiro e con qualche barlume di PIL in più costringono anche i più riottosi alla resa. 
Gli americani non possono intervenire, ci provano con «moral suasion» ma non possono inviare le truppe, a salvataggio poi di chì? E l'armata russa non c'è più, la Russia ha troppi problemi di suo e la Cina non è poi così vicina. Insomma grande vittoria del Reich? Certo gli americani quando hanno vinto, anche per loro interesse, ci hanno trattato meglio, senza il piano Marshall la ripresa dell’Europa sarebbe stata più lenta e difficile, i tedeschi non mi pare che abbiano questa apertura mentale. Ammettiamo che il loro modello sociale funziona, soprattutto in un unione monetaria dove non subiscono rivalutazione e dove loro le regole le rispettano quando vogliono o se le fanno tagliate su se stessi. Purtroppo credo che per un po' di tempo vivacchieremo così, se riescono a ripiazzare Sharkozy all’Eliseo, neutralizzando la Le Pen, il pacchetto sarebbe completo e a questo punto la situazione per un po’ sarà normalizzata. 
Certo la ripresa sarà asfittica, il tasso di disoccupazione rimarrà alto (job act o meno), con l’euro in caduta rischiamo pure lo shopping dei cinesi che hanno capito che è meglio stare lontano dai dollari e comprare asset reali; insomma niente di drammatico, il dramma c’è già stato e ci stiamo abituando, e andremo avanti per un poco finché chi ha il potere effettivo non deciderà che così non gli va più bene.

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