sabato 24 maggio 2014

Elezioni europee

Domani si vota per le elezioni europee, per la prima volta, da quando ho il diritto di voto, sono molto tentato di non andare a votare. 
Intanto ricordo che sono appunto elezioni europee, tali sono, anche se in Italia assumono valenza politica anche le elezioni del più sperduto comune. 
Sino ad oggi, il ruolo del Parlamento europeo è stato marginale, le vere decisioni sono state prese da organi non elettivi, come ad esempio la famosa Troika, (BCE, FMI, Commissione europea). È vero che adesso si ha la possibilità di eleggere il Presidente della commissione, ma è anche così ben poca cosa. 
Analizzando i programmi (vedi, ad esempio, http://www.polisblog.it) non mi danno grande soddisfazione, del PPE non parlo, su Berlusconi meglio sorvolare, sulla Merkel, per quanto possa aver ben governato il suo paese, in termini di politica Europea è una nana, niente a che vedere con Adeneur o Khol, basti ricordare il disastro che ha combinato con la Grecia. Il programma del PSE non mi convince, Schulz non credo rivoluzionerà la stupida politica europea dell’ultimo periodo, che invece avrebbe bisogno di un cambio di rotta. Per quanto riguarda Grillo e il M5S, la sua politica europea mi sembra ondivaga, non si capisce la posizione sull’euro anche perché l’idea del referendum, oltre che non perseguibile in pratica, è anche sbagliata in teoria, come affermano molti economisti. La Lega invece mi pare netta nella sua scelta, dietro gli interventi di Salvini, traspaiono le idee del suo economista candidato, Claudio Borghi, quindi quello che dice è tecnicamente corretto, cioè che l’euro fatto in questo modo sia stato un grave errore e che, in mancanza di serie alternative, sarebbe meglio uscirne, anche se sappiamo benissimo che non sarebbe indolore e, forse, non sappiano neanche cosa succederebbe esattamente, comunque queste considerazioni, anche se in parte condivisibili, non mi faranno votare per un partito pesantemente razzista e che è stato corresponsabile dei disastri dei governi di centrodestra. Più sfumata sull’euro la posizione di Fratelli d’Italia che rappresentano il meglio della destra italiana, ma che si uniranno comunque alla squadra della Le Pen e che quindi non mi appartiene come area politica. L’unico programma che potrei condividere è quello di Tsipras, purtroppo credo che nelle condizioni attuali rimarrà minoritario almeno in Italia e non potrà influire molto. La unica speranza, per assurdo, è che una forte affermazione degli anti-euro induca i politici europei a quel cambio di rotta che riporti al centro la politica con la P maiuscola, e si riprenda il cammino intrapreso dei padri fondatori, che da sogno si è trasformato in un incubo per la maggior parte dei cittadini europei.

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